Chi visita Nardò e il suo cuore barocco non può non scoprire la cattedrale dedicata alla Beata Vergine Santissima Assunta, monumento nazionale sin dal 1897 e Basilica Pontificia minore dal 1980. Fu fatta costruire dal conte normanno Goffredo nel 1080 probabilmente sul luogo dove, un tempo, c’era l’antica chiesa di Sancta Maria de Nerito, costruita da monaci orientali che nel VII secolo sfuggirono alle persecuzioni iconoclaste.
La chiesa ha tre navate, le colonne e le pareti sono affrescate con pregevoli opere pittoriche. In fondo alla navata centrale si trova l’altare maggiore con il coro con stalli in legno di noce. Impossibile non conoscere la storia del Crocifisso ligneo del XII secolo, detto il Cristo Nero per la particolare colorazione scura del legno di cedro. Si narra, senza supporti storici e documentali, ma certamente con spirito devozionale, che nel 1255 i saraceni giunsero a Nardò per espugnarla, scegliendo come atto simbolico di bruciare in piazza il crocifisso. Durante l’operazione di trasporto all’esterno della chiesa, il crocifisso urtò lo stipite della porta e un dito venne completamente reciso dall’impatto. Da qui fuoriuscì un fiotto di sangue, evento che atterrì i Saraceni, che rinunciarono al proposito.
Nel 2013 Poste Italiane hanno emesso un francobollo di 70 centesimi in occasione del sesto centenario della cattedrale.