Una tradizione che ha segnato la storia civile anche di Nardò è quella relativa alla tota, la “dote”.
La dote era l'insieme dei beni che la famiglia di una sposa conferiva allo sposo con l’atto del matrimonio. Insieme al prezzo della sposa e alla controdote è alla base delle trattative matrimoniali della maggior parte delle culture tradizionali, anche quella Italiana e soprattutto quella meridionale.
Nardò non era meno a questa tradizione colorata che ha dato modo alla narrativa anche di raccontare numerose storie, fatti e racconti sulle dinamiche che portavano alle trattative e alla stipula del matrimonio. Di fatto, con la dote si stipulavano dei veri e propri contratti fra le due famiglie ed esistono, negli archivi dei vari notai, centinaia di atti dove si contraevano e si sottoscrivevano gli accordi.
Oltre ai valori prettamente economici, come terre e case, la famiglia della futura sposa, sin dalla nascita della bambina iniziava a raccogliere e a preparare il corredo, cioè l’insieme di quegli oggetti, che completavano la dote. Asciugamani, lenzuola, coperte, tovaglie, abiti, cuscini, ma anche utensili da cucina ecc. Quanto più completa e ricca era la dote, tanto più valore aveva il contratto fra le parti.
A Nardò in particolar modo, le mamme si preoccupavano di creare un corredo quanto più grande e completo possibile per riuscire a maritare le proprie figlie più facilmente, ma non era sempre facile. Spesso vi erano più figlie femmine da dover sposare e quindi il doppio se non il triplo della dote da preparare, questo poteva implicare che a qualcuna delle figlie finisse un corredo meno ricco perché la forza economica della famiglia magari non permetteva l’acquisto di tutto l’occorrente.
Nella tradizione neretina poi si raccontano numerosi fatti e storielle di come molti matrimoni siano saltati perchè mancavano taluni oggetti che invece da contratto stipulato erano previsti. Infatti, il giorno prima di ogni matrimonio, la futura suocera si presentava di buon’ora a casa del futuro sposo dove per l’occasione era stato esposto tutto il corredo. Lo sguardo vigile e attento della mamma controllava se tutto fosse in ordine e ci fosse come pattuito, se mancava anche un solo oggetto allora poteva sciogliere la promessa e rinunciare oppure rimandare il matrimonio finché quello che mancava non veniva acquistato.