A caratterizzare questa costruzione del 1912 è una torre angolare quadrata con una cupoletta d'impronta islamica che affianca in modo asimmetrico il lato destro del prospetto principale.
Il colore, dalle tonalità rosso-rosa, costituisce una peculiarità della villa, in quanto addolcisce l’insieme architettonico coniugandolo armoniosamente al parco in cui è immersa.
Durante la seconda guerra mondiale, tra il 1945 e il 1947, fu adibita prima ad ospedale e poi a campo di accoglienza di un folto gruppo di ebrei scampati ai campi di sterminio e ospitati per circa quattro anni a Nardò prima della loro partenza per la Palestina.